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Eolo
stelle lontane
TEATRO E DISAGIO
Uscito il primo censimento delle compagnie che si occupano di disagio.A cura di Renzo Raccanelli.

Ivana Conte, Ilaria Fabbri, Bruna Felici, Vito Minoia, Claudio Paretti, Emilio Pozzi, Giorgio Testa, Stefano Viali e 5 organismi molto seri * hanno pubblicato il primo censimento nazionale di gruppi e compagnie che svolgono attività con soggetti svantaggiati. Il libro è in giro da almeno 1 anno e mezzo. Ma, come avviene per i torrenti montani, spesso all'inizio scorrono sottoterra. Bisogna aspettare chilometri o anni per vederli scorrere in superficie.
Teatro e disagio è finito sul mio tavolo per caso, mentre annaspavo alla ricerca di riferimenti per lo spettacolo Benji che rappresentiamo a Modena, in questi giorni. Ogni mattina l'attrice Paola di Meglio entra in una classe di liceo, si siede in cattedra e racconta ai ragazzi la vera storia di una adolescente inglese, schizofrenica. Segue dibattito. E la confortante certezza che dentro la testa degli adolescenti di questa parte del mondo , certe volte, c'è attenzione per la diversità.
L'agenda Teatro e disagio ci offre 174 indirizzi di associazioni, compagnie teatrali, onlus, singoli operatori che praticano con soggetti svantaggiati, disabili e variamente 'esclusi', a scopo di cura, riabilitazione, riscatto. Sono gli artigiani delle periferie, gli operatori dei paesi. Gente che fa del bene. Attori che rendono il teatro 'necessario' soprattutto a chi lo fa e nel suo farsi. Un teatro in cui il processo conta più del prodotto e dunque gli attori più degli spettatori. In Italia sembravano esserci solo i famosi ed artistici Pippo del Bono e Romeo Castellucci, o gli Armando Punzo e i Marco Martinelli. Ed invece no, ce ne sono almeno altri 174.
I 174 censiti sono solo un punto di partenza. Se si volesse continuare ( sarebbe necessario) si potrebbe mettere a punto una indagine 'di qualità' : dati, spettacoli, persone, nello stile e nella cifra indicate da Piergiorgio Giacchè nel bellissimo articolo di presentazione a Teatro e disagio. Faccio mio il pensiero di (San) Giacchè ma là dove lui dice 'censire' io direi 'osservare'.
'…Censire (osservare) il teatro è essenziale perché il fenomeno non sia politicamente invisibile oltre che culturalmente effimero …i risultati più interessanti non si trovano quasi mai nel dato di maggioranza, ma in quello anomalo dell'eccezione… Si tratta di andare alla ricerca dell' intervistato e quindi dell'esperienza. Si tratta più di stabilire un contatto che una conta…è bene seguire ed interrogare i casi rari e le zone difficili, anziché approfondire e celebrare quelle esperienze più consolidate e istituzionalizzate…'

Per trovare Teatro e Disagio e per leggere le tabelle si vada al sito ENEA http://andi.casaccia.enea.it

*Eti/Ente teatrale italiano; Università di Urbino/Facoltà di Sociologia, Cattedra di storia del teatro e dello spettacolo; Associazione culturale 'Nuove Catarsi', editrice della rivista 'Teatri delle diversità'; ENEA/progetto tecnologie per la qualità della vita; Cooperativa sociale integrata 'Diverse abilità'

RENZO RACCANELLI




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